“Senza nome”: emozionante, delicato, toccante

Così è stato lo spettacolo di Giulia Petruzzella del teatro dei Cipis sulla Shoah.

In punta di piedi ha condotto i 120 allievi delle classi quinte della scuola primaria dell’IC “Manzoni Poli” di Molfetta nel tragico e triste periodo nazista , portandoli a conoscenza di quelle orrende leggi razziali che  hanno dato avvio alla Shoah (distruzione) del popolo ebraico e di alcune minoranze etniche indesiderate dal regime.

Giuditta, la protagonista, è un’ebrea scampata allo sterminio grazie alla generosità e all’amore della signora Maria che si è presa cura di lei una volta rimasta orfana. Giuditta racconta con amarezza ciò che è accaduto nei campi di concentramento e nei ghetti ebraici.”Ogni uomo- dice- durante la sua vita ha un nome, una dignità, un lavoro, un carattere”. Ebbene,  durante l’Olocausto uomini, donne e bambini  morivano senza più forze, senza capelli, senza vestiti, senza dignità e … senza nome diventando prima numeri e poi semplicemente ceneri.

A conclusione della performance, gli alunni sono stati coinvolti nella struggente lettura di alcune pagine del diario di Anna Frank che, accompagnata da una dolcissima nenia di sottofondo, ha  commosso tutta la platea.

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