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Disegni

Visita d’istruzione per le classi quinte anno scolastico 2008-2009 al Centro latte Stasi

In compagnia delle api...

 
 
         
         

TUTTI ALLA SCUOLA MEDIA G.S.POLI

Il giorno 15 Gennaio 2010, io con i miei compagni di classe e con quelli dell’altra sezione, accompagnati dalle nostre maestre, abbiamo fatto una visita alla scuola media G.S.Poli.

La ragione della nostra visita è stata partecipare al “Progetto Continuità’’del 1^ Circolo Manzoni.

Appena entrati nella scuola media, la referente del “Progetto Continuità’’ci ha accolto molto bene e ha chiesto alle nostre maestre quanti bambini e quante classi eravamo.

Poi ci hanno divisi in quattro gruppi: uno guidato dalla maestra Cetta, uno dalla maestra Maria Pia e l’altro dalla maestra Nella; l’ultimo, il mio, dai ragazzi di 2^media.

Il primo laboratorio è stato quello di informatica dove abbiamo usato la lavagna multimediale .Su di essa alcuni di noi hanno scritto il proprio nome, altri hanno fatto un disegno su tutto lo schermo, poi  tutti insieme abbiamo risolto degli enigmi.

Nel secondo laboratorio, quello di scienze, abbiamo fatto alcuni esperimenti. Quello che mi ha colpito di più è stato l’esperimento del pepe: la professoressa ha preso un piatto e lo ha riempito di acqua, poi vi ha versato del pepe. Dopo ha preso uno stuzzicadenti e lo ha immerso nel piatto, ma niente è cambiato. Successivamente ha bagnato nel detersivo lo stesso stuzzicadenti e lo ha immerso nuovamente nel piatto; è successo che il pepe è sparito perché il detersivo ha rotto le molecole che stavano in superficie e le ha fatte distaccare.

Il terzo laboratorio è stato quello di ceramica.

Lì la professoressa ci ha parlato dell’argilla e poi ci ha fatto realizzare dei piccoli oggetti in argilla.

Infine ha detto che quando saranno pronti li porterà a scuola.

L’ ultimo laboratorio è stato quello di musica, dove la professoressa Tatulli ci ha fatto cantare mentre lei suonava il pianoforte.

Questa visita mi ha permesso di conoscere la scuola che frequenterò il prossimo anno.

 

 
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IN COMPAGNIA DELLE API

Quest’estate (2012), con la mia famiglia, sono andato a visitare un’azienda apistica di Pescasseroli.
Ci ha accolto un signore molto simpatico di nome Carlo che ci ha anche guidato con grande entusiasmo. Abbiamo conosciuto Giovanna e Linda: sono due sorelle che, insieme ai loro genitori, si prendono cura delle api con grande passione.


 Prima abbiamo visitato l’apiario . Era come un mini villaggio abitato da folletti perché c’erano tante casette di legno tutte circondate da un grande recinto. Quelle casette erano le arnie cioè delle cassette costruite dall’allevatore e in ciascuna di loro c’erano circa 10.000 api! Quello che per me era un recinto era invece una recinzione elettrica che serviva a tenere lontano il visitatore più ghiotto di miele del Parco Nazionale d’Abruzzo : l’orso marsicano.

Le api che vivono nelle arnie sono molto organizzate e ciascuna di loro ha un compito preciso da svolgere.

L’ APE REGINA depone le uova,

le API OPERAIE dedicano tutto il tempo lavorando nelle cellette,

le API BOTTINATRICI raccolgono il nettare dai fiori, lo trasportano formando tra loro una catena e facendolo passare tra loro, da un’ ape all’ altra, utilizzando una specie di proboscide.

Durante il trasporto, le api arricchiscono il nettare di una sostanza molto preziosa prodotta dalla loro saliva finché non diventa “goccia”. Finita questa operazione, le api bottinatrici immagazzinano “la goccia” nelle cellette esagonali dei favi.

Ora intervengono le API VENTILATRICI che, agitando velocemente le loro ali, fanno evaporare l’umidità presente nel nettare.(Le api esistono da 3 milioni di anni fa e l’uomo ha studiato le loro abitudini e movimenti per inventare i macchinari usati per rinfrescare o riscaldare gli ambienti).

Dopo alcuni giorni le api ricoprono le cellette dei favi con uno strato di cera detto “tappo”: il favo è OPERCOLATO. Per completare la sigillatura applicano su tutti i fori una sostanza resinosa chiamata PROPOLI. Da questo momento il miele che si trova nelle arnie è pronto e può essere prelevato!


 

Quando Giovanna si avvicina alle arnie indossa, per proteggersi, una maschera ed una tuta perché le api possono pungere!!!
Per renderle meno aggressive spruzza su di esse una sostanza ricavata dalla corteccia di un albero marcio utilizzando un attrezzo che si chiama AFFUMICATORE.
 

Prima sfila i telaini dalle cassette.

Poi rimuove dai telai il tappo di cera utilizzando la macchina DISOPERCOLATRICE.

Dopo posiziona i telai nello SMIELATORE dove il miele viene estratto dai favi mediante forza centrifuga.

Successivamente il miele prelevato fuoriesce dai tubi e viene posto in grandi contenitori d’acciaio chiamati MURATORI. Qui viene lasciato decantare, per 10 giorni circa, per eliminare le bolle d’aria create dallo smielatore.

Infine il miele con la macchina INVASETTATRICE viene versato e sigillato in contenitori di

E’ stata un’esperienza emozionante che avrei tanto voluto condividere anche con i miei compagni  di scuola e con le mie maestre…

Classe III A plesso Cozzoli