GLI ALUNNI DI CLASSE 5^
DELLA SCUOLA PRIMARIA “GIULIO COZZOLI” INCONTRANO CARLO
ALBERTO PINELLI, REGISTA DEL FILM
“STORIA DI CINO”
E se
una mattina, invece di andare a scuola come al solito, i
bambini prendessero il treno per recarsi a Bari (visto che
Molfetta un cinema non ce l’ha più…), al cinema Galleria e
facessero lezione intervistando un regista, Carlo Alberto
Pinelli, una persona squisita, gentile, saggia, che
rispondendo alle loro domande, consegna le chiavi di lettura
del suo film, “La storia di Cino”, segnalato dall’Unicef
per la delicatezza con cui tratta il tema dello sfruttamento
minorile?
Togliamo pure i “se” , perché grazie al permesso del
Dirigente scolastico Prof. Michele Laudadio la 5^C della
scuola Primaria “Giulio Cozzoli” di Molfetta, accompagnata
dalle insegnanti Anna Grazia De Ceglia e Patrizia Roselli,
il 13 febbraio ha davvero fatto lezione di diritti dei
bambini, di convivenza civile (l’uso del treno come mezzo
per la mobilità sostenibile), di geografia ( i luoghi
pubblici come la stazione, il cinema e le loro funzioni), di
inglese (comprensione degli annunci in inglese alla
stazione), di italiano e storia (grazie alla trama del film
che si snoda a fine ‘800), di matematica (conti per
l’acquisto del biglietto ferroviario) fuori dall’aula
scolastica tradizionale. Perché, usando le parole di Franco
Frabboni, la strada, il cinema possono davvero diventare
aule scolastiche decentrate per imparare attraverso
l’esperienza concreta.
Si
sente dire oramai dappertutto che i bambini di oggi
appartengono ad una generazione che si nutre di immagini,
perché ne acquisisce milioni al giorno da diversi emittenti:
ma la scuola, come ente istituzionale, quali strumenti offre
loro affinché siano capaci di decodificarle le immagini e di
discernere i messaggi che veicolano?
Da
decenni l’esperta di cinema Rosa Ferro della Coop. Nuovo
Fantarca, attraverso rassegne cinematografiche e laboratori
dedicati ai ragazzi per fasce d’età, promuove la diffusione
di un linguaggio, quello del cinema d’eccellenza, che
attraverso le immagini e le storie, può davvero veicolare
valori ed emozioni difficilmente reperibili sui libri di
testo. Le schede di approfondimento per i bambini, gli
incontri con i registi, i dibattiti dopo il film sono
occasioni per lo sviluppo di uno sguardo critico su ciò che
i bambini vedono e la nascita di una consapevolezza che li
rende soggetti attivi del processo di comunicazione visiva,
non vittime indifese.
Film
eccezionale, “La storia di Cino”, in cui la sensibilità del
regista-documentarista si respira in ogni scena, che
riprende la montagna come protagonista indiscussa della
storia.
Film
che ha stregato una sala piena di bambini, mamme
accompagnatrici e insegnanti, tenendoli muti e attenti per
quasi due ore e lasciandoli col fiato sospeso fino alla
fine, quando, come in ogni favola che si rispetti, il
piccolo Cino, ormai diventato uomo, è cresciuto grazie al
superamento delle paure di bambino e grazie al
riconoscimento della sua forza interiore, che trae
nutrimento dal rapporto intenso e rispettoso con una natura
selvaggia, incontaminata, candida...
Il
cinema d’autore senza pop corn ed effetti 3D ha avuto la
meglio: che non resti un’esperienza isolata!
Ins. Patrizia Roselli
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