Ciao a tutti,
sono Filippo, frequento la seconda classe della Scuola Primaria "Cozzoli".
Qualche giorno fa le maestre ci hanno dato uno strano avviso: dicevano
di portare a scuola due grappoli d'uva e una bacinella.
Tutti ci siamo chiesti il parchè di
tale richiesta, ma le maestre non si "sbottonavano"; meno male che
Paola, quella del primo banco, solitamente bene informata, ha sparso
la notizia che quelle cose servivano per “fare il vino”.
Ed è stato così che lunedì 12
ottobre 2009, armati di bacinelle variopinte e grappoli di ogni colore,
ci siamo recati nell'anfiteatro della nostra scuola (sì, perchè noi ce
l'abbiamo). Le maestre ci hanno fatto sedere sui gradoni, al centro
dell'anfiteatro si vedevano degli strani aggeggi.
Finalmente è arrivato
l'esperto,
il signor
Giuseppe Malerba,
che ci ha detto di
separare gli acini dal raspo, in
pratica abbiamo staccato gli acini
dai grappoli raccogliendoli nella
bacinella.
La parte più divertente è stata
quella di schiacciare gli acini per fare uscire il succo: ci siamo
sporcati le mani fino ai gomiti, ci schizzavamo, avevamo le mani
appiccicose, tutti gridavano, molti si sono sporcati il grembiule,
c'erano acini per terra, qualcuno saliva e scendeva i gradini, le
maestre urlavano:- State zitti e ascoltate!!-.
La fase
successiva è stata quella di raccogliere tutta l'uva schiacciata in una
grande tinozza per poi versare il tutto nel
torchio. A questo punto il signor
Giuseppe, aiutato dal signor Mauro il nostro insostituibile
collaboratore scolastico, dopo aver preparato gli strumenti, ha
cominciato a torchiare l'uva. Dal fondo del torchio abbiamo visto
uscire il mosto che tra un mese,
dopo la fermentazione, diventerà vino.
Guarda 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18-19-20
L'esperienza è stata effettuata dalle classi seconde sez. A-B-C-D del
plesso Cozzoli.
|